Doppio Misto

Diluviando
di Kosta (poesia di Marcello)

- Ué!
- Ué chi?!
- Ué Tu!
- Ué Tu chi? Chi si permette di darmi del "Tu", quantunque con la maiuscola? Chi sei e che vuoi?
- E dai, Sommissimo, non fare tutta 'sta manfrina, che lo sai. Chi vuoi che sia? Vedi che dopo la tua saggia decisione di mettere tutti in ammollo totale siamo rimasti in pochi sul terracqueo. Sono il tuo prediletto.
- Noè, ancora tu. Ma non ti avevo già detto che dalle quattordici alle quattordici e quarantacinque d'ogni santo giorno da me medesmo creato non voglio essere disturbato per nessuna ragione al mondo?
- Perché, ti pènnichi?
- E beh, anche se fosse?! Per motivi aziendali ho rinunciato al settimo giorno di riposo biblico per frazionarlo durante tutta la settimana. Qualcosa in contrario?
- No.. no, Tu sei padrone del tempo dei tempi, per carità. Io avrei preferito la settimana corta, ma "de gustibus".. e poi... de gustibus divinibus.
- Ti ho detto di non parlare in latino, che è lingua che devo ancora perfezionare.Se Io già la uso distrattamente e facendo prove quando gioco a carte con te, questo non vuol dire che ti ho autorizzato ad usarla pure tu. E poi odio essere scimmiottato. Comunque, che vuoi? Dimmi e fai presto.
- No ... veramente ... io ripensavo a quel discorso.. e, scusami, Altissimo, ma non riesco a farmi capace. Ma perché caz... perché mai le mosche e le zanzare? Cioè.. dico... magari provando e riprovando, qualcosa d'insulso ... per carità, magari nella foga di fare tutto in sei giorni... insomma... con tutto il rispetto... creandole secondo me hai commesso già un piccolo errore Ma adesso perché perseverare nell'errore - lo dicono tutti che perseverare è diabolico, vogliamo fare il gioco della concorrenza? - perché portarle pure nel mondo bis, quello che stiamo attrezzando per dopo il diluvio?
-Ancora co' 'sta storia? Tiri su 'sta polemica da quando ti sei imbarcato... sì.. sì... si dice "inarcato", lo so, vuoi che non lo sappia ..ricordati che l' Arca te l'ho commissionata Io. Ti ho detto in proposito che i disegni del Signore sono troppo grandi per un cervellino da arcaiolo come il tuo. Le mosche e le zanzare avranno il loro piccolo ruolo nel far le pulci all'uomo. Sapessi che progetti sfiziosi ho per loro, per gli uomini: nel nuovo mondo usando esserini ancor più piccoli e ancora più perfezionati, ma proprio piccoli piccoli..vedrai, li farò cagare sotto dalla paura. Piuttosto, devo dirti con molto rammarico che più giorno di pioggia passa e più mi scadi come prediletto. Essissignore, e non obiettare, stai diventando sempre di più polemico, più irriguardoso, anche più inaffidabile.
- Ah.. inaffidabile io, mio Signore! E Tu allora? Avevi detto quaranta giorni secchi di diluvio universale. A me la cosa già non piaceva tanto. Tuttavia mi sono detto: "è la volontà del mio Dio e Lui saprà pur bene il perché ed il per come inondare tutta la terra. D'altra parte ero il tuo prediletto, che avrei dovuto fare... mettermi a discutere, farti firmare un contratto con la clausola: solo quaranta giorni, poi chi sta sopra sta sopra e chi sta sotto sta sotto... arcobaleno, colomba, ramo d'ulivo e via... si ricomincia."? Sono passati centosessantadue giorni, dico cen-to-ses-ssan-ta-due, mio Jahveh acquaiuolo, e qui non si vede la via che smetta Pensa che il più asciutto tra uomini e animali ha fatto i piedi da ranocchio.L'elefante s'è beccato il raffreddore e gira con un moccolo così grosso attaccato alla proboscide, e quando starnutisce spara certi obici di viscidume in faccia al leone. E quello, c'è voluta tutta la mia pazienza a convincerlo a non reagire, sennò si creava il finimondo (già, quello, mi dirai, già c'è) Insomma, gli ho dovuto promettere che nel nuovo mondo avrebbe fatto lui la parte del leone. E lui, giustamente, mi ha detto: "La parte del leone? e che vor di'...perché adesso che faccio?" Ed io gli ho spiegato che sarebbe diventato il re della foresta, (sai queste cariche onorifiche.. tipo il prediletto del Signore ). "Ah mbé!"- mi ha fatto, tutto acquietato impettito e soddisfatto. Stamattina ho parlato con la cernia femmina con cui, devo confessarlo, da
un po' di tempo ho preso una certa confidenza per via di quella sua bocca. Signo', ma tu l'hai guardata bene la bocca di una cernia femmina?... così carnosa, così sensuale.
- Fermati Noè, per l'amor di .. non procedere oltre, non compromettere ulteriormente la tua situazione. Ti ricordi una delle principali ragioni per cui decisi di diluviare la Terra?
- Eccome non me la ricordo... perché si facevano troppe conoscenze in senso biblico.
- Noé, dai... lascia perdere adesso questo linguaggio sbiadito da orfanella delle Orsoline, che è capace che poi il lettore non capisce. Era che sulla Terra...
- ...si scopava come ricci, mio Sire, lo riconosco.
- E ti ricordi cosa ti dissi quando t'inarcasti?
- "Sull'Arca no, quando sarete di nuovo a terra farete come vi pare." E poi dicesti una cosa.. aspe'... una cosa tipo .. "questo è arbitro libero", 'na bella frase, ad effetto!
- "Libero arbitrio", imbecille. E tu poi che cosa mi chiedesti?
- Eh .. che almeno una volta alla settimana...
- Ed io ti dissi "va bene, facciamo un mercoledì ogni due settimane", ti ricordi? E avevo pure detto, mettendomi tutto bello agghindato in clergyman, per essere più austero: " rispettate i giorni e gli accoppiamenti rigorosamente ortodossi, che non voglio principiare un secondo mondo con
incroci strani." E adesso ti devo vedere dare baci linguacciosi alla cernia femmina. Per non parlare di quella brava gente della tua famiglia.."
- Perché, cosa hai da ridire sulla mia famiglia?
- Noé, ma tu gli occhi dove ce li hai , negli occhi da pesce bollito della tua cernia? Ma non ti sei accorto che Sem si struscia contro il vello della pecora merinos, Cam s'inglutea la rinoceronta e quel finocchio di Jafet fa giocare sul suo deretano il picchio ciulatore? Grrrr!!! poi dice la pazienza divina. E questa sarebbe la discendenza di Re David.? E Io non mi dovrei incazzare?
- Oh.. oh.. oh! E che t' incazzi, Signor Verbo e Mia Parola. E adesso basta, se mi tocchi la famiglia... come si dice: "i figli so'piezz' 'e core". Tu sei il Verbo, e con soggetto e complemento oggetto ci sai fare da Dio. Ma Signore Mio e Mio Verbo, quando non ti va di passare dalla Parola ai
fatti.. Dicevi del mercoledì. Quante volte Ti abbiamo chiesto: "Signore, quand'è che metti i nomi nuovi ai giorni della settimana, che noi abbiamo una certa premura di sapere quand'è mercoledì?" E tu sempre con una scusa pronta per rimandare: "Devo fare prima il calendario astrale, devo fare le stagioni, ti pare una cosa da niente sistemare solstizi ed equinozi? Le fate sempre semplici le cose voi, mica posso permettermi degli errori di calcolo Io, come, per esempio,schiaffare un mercoledì qualunque in mezzo alla settimana." Mesi abbiamo atteso, mio Signore, ed in perfetta continenza, con quel cosino e quella cosina lì in mezzo alle gambe che erano diventate le creature più inutili del creato, tanto più che si rifiutavano pure di servire per fare la pipì. Ci credo.. con tutta l'acqua che menava dal cielo, ti pare che dovevano mettercisi pure loro a sgocciolare. E beh, insomma, come si dice .. il Verbo sarà pure il Verbo e te lo sai Tu come Ti risolvi certe esigenze, ma la carne è la carne, e ad un certo punto si è ribellata. E, Sissignore, non ha guardato troppo per il sottile.. s'è data a conoscenze particolari, alternative, del tutto nuove.
Il Padreterno guarda Noè prima sul torvo spinto, poi con lo sguardo d'un vecchio padrone infurbito e ghignoso, di quelli che sanno il fatto loro e sanno come castigare.
-Noè, va bene, riconosco una certa mia presbiopia nell'affrontare certi argomenti; comunque per la prossima settimana sarà pronto il vostro mercoledì di festa. E pure per il diluvio, ti garantisco che siamo agli sgoccioli. Però questo non vuol dire che sull' Arca da adesso in poi si possa battere la fiacca. Vammi nella stiva, per favore, sezione gallinacei, genere polli ed affini, vammeli a controllare un poco, che mi pare di intravedere qualcosa che non mi piace.

Noè , come il servo che più servo di Dio non si può, dopo la sparata sindacale s'è rimesso la lingua in quel posto dove non batte mai il sole. E se ne va contrito ingobbito ed ubbidiente a guardare nella stiva. Ritorna un quarto d'ora dopo caracollando, con il pollice e l'indice che a mo' di pinza gli tappano il naso.
-Mio Dio, fammi capire che intenzioni hai! Ho trovato galli e galline che sguicciano dal loro piumoculo cacchine a ripetizione come fossero delle slot machine impazzite. E già per terra s'è formato un sottile strato di moquet di merda. Non dirmi che questa è una punizione per noi dell'Arca?
-Allora funziona, cacchio, funziona. Piccolo piccolo ma efficacissimo. Questo, non so perché ma mi viene così, di chiamarlo virus. E questa piccola pestilenza ... che dici Noè ... se la chiamiamo influenza? Influenza dei polli. Oh che bel nome che gli sto dando: influenza dei polli.
Noè abbozza un sorriso di compiacenza che si storce in una smorfia della faccia per un premito improvviso nel ventre che lo fa piegare su se stesso.
-Però.. anche morbo dell'Arca non sarebbe mal... scusa Signo', devo scappare.
-Aspetta, dove vai? Me la vuoi fare o no 'sta domanda del cacchio per poter partecipare al concorso?
- Signo', time out di un attimo, please!
Dieci minuti dopo Noè torna col viso assai più rilassato di prima.Il diluvio universale serve un poco da sciacquone. I disegni del Signore, in fondo, quadrano. Immaginatevi la diarrea di trecento tra uomini ed animali sull'Arca piantata come una casamatta nel deserto e col sole allo zenit..
-Insomma, la vuoi dire 'sta battuta che finiamo questo spettacolo infame?
-E va buo' : " Ma se, come penso, nella Tua infinita bontà, espanderai l'epidemia a tutti gli altri cristiani ed animali dell'Arca, Dio come farò per la puzza della capra e della vacca"?
- Come dicono le Scritture, in lingua post latina "Dio j'arispose: Turete er naso e spala la cacca!"

Cala il sipario con il Padreterno che, gongolante, dice tra Sé e Sé:

-Come m'è venuta bene questa parabola; devo ricordarmi di farla mettere da mio Figlio nel Vangelo prossimo venturo.