Speciali
cose banali
di Globina
Mi
sono accorta che c'era una luna tonda, variegata grigio, appesa
all'istante in cui ho alzato per caso lo sguardo, stanotte. Erano
le 03.45 del mattino, l'aria era pesante di qualcosa che avrebbe
potuto diventare acqua ma che ancora non lo era. E non era neanche
brina frizzante e leggera. Era un'aria strana; strana forse come
lo ero io. Stanotte.
E ho scoperto che la luna non c'è tutte le notti. E neanche
quei silenzi rotti soltanto da rumori che difficilmente si riesce
a intuire da dove provengano. Forse dal tetto; o forse dal buio
intorno. Chissà. Ho scoperto anche che il buio ha tante
voci e tante tonalità. Ma di questo non ho voglia di parlarne
adesso. Magari lo farò un'altra volta.
Non ho dormito molto. Ho fatto soltanto una pausa riposo-pupille
di circa 25 minuti. Sono 14 giorni che dormo in media due ore
a notte e sto bene. Benissimo. Ho scoperto che praticamente tutto
ciò che esiste intorno a me non l'ho mai visto veramente.
Vedevo ma non guardavo. Guardavo ma non vedevo. Nel senso più
complicato del senso di ciò che scrivo, intendo.
I
fiori di pesco hanno dei pistilli marroni sottili sottili che
finiscono con una minuscola pallina scura in cima. Sono stupendi.
Mi sono sempre piaciuti, i rami di fiori di pesco. Ma i pistilli
in paricolare non li avevo mai notati.
Mia madre ha le rughe in diagonale sulle guance cadendi, che sembrano
nate ieri, e ieri ha compiuto 70 anni. Questa sera la porto a
cena fuori e la chiamo mamma sul serio. Con tutto quello che significa.
che è molto diverso dal chiamarla mamma nel quotidiano,
così, come per abitudine.
Mio figlio invece ha gli occhi più grandi del solito, sembrano
tazzine da caffè colme di crema di nocciola calda e dorata.
Il mio compagno si è comprato la mini, e io sono contenta
e lui è allegro, (quando non è un pò nervoso,
ma lo è quasi mai con me, per fortuna) e il suo sorriso
mi fa sempre venire voglia di fare l'amore.
I miei amici invece fanno di tutto un pò. Chi sistema il
giardino; chi scrive stampa presenta; chi insegue guai e soluzioni
improbabili; chi sogni possibili anche se non ci crede.
Ora
esco di nuovo e vado a passeggiare non so dove. Mi piace guardarmi
guardarmi in giro. E guardare la gente. E i colori. E poi separare
i colori dai movimenti, dai rumori, dai gesti, dalle espressioni
delle facce.
E mi compro un calendario dove annoterò tutto, giorno per
giorno.
Perchè non si possono aggiungere giorni alla vita, ma si
può fare di tutto per aggiungere vita ai giorni.
E mi piacciono le cose banali perché non m'ero mai accorta
di quanto fossero speciali.