Piccole Note Biografiche
Bruno Giuliano, alias Julian Wayne, nasce ben prima della metà del millennio scorso nella provincia più "granda" d'Italia, dopo che, in quelle lande, fece il militare Totò. C'è un rapporto tra questi due fatti? Non sta a noi indagare. Julian scrive indifferentemente in italiano, castigliano e francese (ossia con la stessa difficoltà, mi suggerisce il professor Vikkius). La poetica di Bruno si condensa in una frase: "fare estrarre la colt al Vikkio!"
 
 
 
 

 

 

 

Orso Maggiore Bruno

Tomar uma vaca

Dovevo per forza fare uno scalo di una decina d’ore in Brasile a Rio de Janeiro.
Anche se amo poco le grandi città, amo molto arrampicare e Rio città, paradossalmente, è il centro del free climbing in Brasile; pochissimi tra gli appassionati europei lo sanno, ma ci sono almeno 300 siti d’arrampicata raggiungibili in meno di un'ora dal centro.
Scesi all'aeroporto Santos Dumont, a quattro passi dal centro e subito bocciai l'idea di cercare una palestra da duri: meglio un posto classico che con il suo prestigio compensasse una salita su un modesto quarto grado, compatibile e credibile per la mia età.
Dovevo però scegliere: Pão de Açucar o Corcovado(1)?
Tutti e due non era possibile, disponevo di troppo poco tempo.

A garota(2) dell'ufficio turistico non aggiunse molto a quanto io già conoscevo: niente sulle difficoltà tecniche di salita; del resto mi ero rivolto a lei soltanto per farmi un’idea della parlata carioca(3) e della disponibilità dei suoi abitanti nei riguardi dei turisti poco convenzionali.
Salii su un bus e mi diressi a Botafogo, a metà strada tra i due panettoni che si contendono il primato di simbolo della città.
In pochi minuti trovai una camera dove potei indossare gli abiti da battaglia, (semplicemente jeans e normali scarpette con suola di gomma); di armi invece ero totalmente sprovvisto (embrago, moschettoni, ecc), poiché non avevo previsto eventuali scalate in questo viaggio di lavoro.
Nel regno del futebol(4), che si combatte notoriamente in piano, i guerrieri del verticale non sono molto considerati, quindi non mi sognai neppure di domandare consigli a qualcuno in quel quartiere e, visto che seguendo la spiaggia sarei finito per forza sotto al Pan di Zucchero dopo appena due chilometri, mi incamminai.

Tanto per cominciare mi tenni troppo a sinistra e finii sul Morro da Urca (Urca che Morro!), un altro panettone un poco più basso del Pan, da dove però potei vedere la piazzola da cui parte il tratto finale della cabinovia. Qualcuno dall’aspetto variopinto, tipico dei climber, saliva sotto di essa: buon segno.
Verso ovest l'enorme statua del Cristo, posta in cima ai 710 metri del Corcovado, distante non più di sei chilometri in linea d'aria, era chiaramente visibile e invitante con le sue braccia aperte: un vero peccato deludere il Redentore.

Scesi verso la base dell'impianto con l'intenzione di salire in cima per scoprire quale via fosse più adatta a me; successivamente sarei ridisceso per attaccare la salita(5). Quello che meno mi aspettavo era di essere io stesso attaccato, e dall'alto: l'ala di un deltaplano mi buttò a terra mentre l'Icaro di turno piantava il naso in un cespuglio fiorito.
L'erba verde e i fiori gialli gli pitturarono il viso dei colori del suo paese, niente rosso sangue per fortuna.

- Scusa amico, ho TOMADO UMA VACA(6), - sono andato un po' fuori e sono anche un po' fuori, vedi se è rimasta una birra. (Segue)

 

COME UN BRANCO DI CONIGLI

Se si tiene questa mano
in un futuro non lontano
scapperemo sopra i tetti
perché stiamo troppo stretti
e se un missile pesante
da ponente o da levante
non fará un po’di macello
sará peggio di un bordello
sempre pieno di persone
come un cesso di vagone.
Dove andremo a far l’amore
tra bambini, vecchi e suore?
Quanti pali occorreranno
per i cani che la fanno?
E quando spento il tuo sorriso
traghetterai in paradiso,
fors’anche su tra i santi
non saremo sempre in tanti?
E arrivati nell’averno
sfolleremo nell’inferno?
Come un branco di conigli
condannati a fare figli
noi vivremo sulla terra
per mangiarci e farci guerra!
Ahi!
Ben si sá come la pensa
chi la legge lo dispensa
dai fastidi coniugali
e da crisi famigliari.
Ignoriamo i pretachioni
basta messe coi sermoni
consigliamo al terzo mondo
un rimedio a tutto tondo
esportando l'Aretino
che poeta assai genuino
per limitare la famiglia
ai lettori suoi consiglia
"ed è bene che si fotta
anco n'cul
non men che n'potta!"

Links

Racconti

Romanzi

Poesie

Pagine personali
http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/giuliantologia/base.htm