Emersi - Poeti e scrittori

L’albero di dolore scuote i rami…
di Mario Luzi

Si sollevano gli anni alle mie spalle
a sciami. Non fu vano, è questa l’opera
che si compie ciascuno e tutti insieme
i vivi i morti, penetrare il mondo
opaco lungo vie chiare e cunicoli
fitti d’incontri effimeri e di perdite
o d’amore in amore o in uno solo
di padre in figlio fino a che sia limpido.

E detto questo posso incamminarmi
Spedito tra l’eterna compresenza
Del tutto nella vita nella morte,
sparire nella polvere o nel fuoco
se il fuoco oltre la fiamma dura ancora


Vento e luce
di Mario Luzi

Lo sfolgorio d’oro
dei platani s’inciela,
non ha ora
o stagione,
ossia le ha
e le brucia
questo tripudio
le esala in chiarità
questa invincibile alchimia,
le unisce e le purifica
all’essenza
luminosa della fine
e del principio.


 

I poeti lavorano di notte
di Alda Merini

I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.



(Se la musica è la donna amata)
di Mario Luzi

Ma tu continua e perditi, mia vita,
per le rosse città dei cani afosi
convessi sopra i fiumi arsi dal vento.
Le danzatrici scuotono l'oriente
appassionato, effondono i metalli
del sole le veementi baiadere.
Un passero profondo si dispiuma
sul golfo ov'io sognai la Georgia:
dal mare (una viola trafelata
nella memoria bianca di vestigia)
un vento desolato s'appoggiava
ai tuoi vetri con una piuma grigia
e se volevi accoglierlo una bruna
solitudine offesa la tua mano
premeva nei suoi limbi odorosi
d'inattuate rose di lontano.


E per tutto il resto
di Giovanni Raboni

E per tutto il resto, per quello
che in tutto questo tempo
ho sprecato o frainteso, per l'amore
preso e non dato, avuto e non ridato
nella mia ingloriosa carriera
di marito, di padre e di fratello
ci sarà giustizia, là, un altro appello?
Niente più primavera,
mi viene da pensare, se allo sperpero
non ci fosse rimedio, se morire
fosse dolce soltanto per chi muore.


Biglietto lasciato prima
di non andare via
di Giorgio Caproni

se non dovessi tornare
sappiate che non sono mai partito
il mio viaggiare
è stato tutto un restare
qua, dove non fui mai


Ci guardiamo salire in fila indiana
di Fabio Pusterla

Ci guardiamo salire in fila indiana
trent’anni prima: giocosi,
colorati, quasi ignari. Salutiamo
gentili quei noi stessi
che ci sfilano accanto sventolando
le loro piccole speranze e che scompaiono
dietro l’ultima cascina del paese.


 

Non cercare mai di dire al tuo amore...
di
William Blake

Non cercare mai di dire al tuo amore
amore che mai non si può dire;
perché il vento gentile si muove
silenzioso, invisibile.

Ho detto il mio amore, ho detto il mio amore,
le ho detto tutto il mio cuore;
tremante, gelido, in terribili paure-
ah, se ne va via.

Non appena se ne fu andata da me
uno straniero passo' per caso;
silenzioso, invisibile-
oh, non ci fu rifiuto.


La rosa bianca
di Attilio Bertolucci

Coglierò per te
l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
E' un ritratto di te a trent'anni,
un po' smemorata, come tu sarai allora.


Tutto intriso di vento
di Sandro Penna

Le nere scale della mia taverna
tu discendi tutto intriso di vento.
I bei capelli caduti tu hai
Sugli occhi vivi in un mio firmamento remoto.

Nella fumosa taverna
ora è l'odore del porto e del vento.
Libero vento che modella i corpi
e muove il passo ai bianchi marinai


E' mestiere del vivere
di Silvia Bre

E' mestiere del vento alzare vele -
Ma noi possiamo scegliere il colore,
il loro verso, la gioia di resistere e che muove
dell'albero maestro - fermo,
con le radici nel bene della terra -
e che ci porta vivi
in pochi amici, come dopo una guerra


Allegria di naufragi
Giuseppe Ungaretti

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.


Odysseus
di Francesco Guccini

E andare verso isole incantate,
verso altri amori, verso forze arcane,
compagni persi e navi naufragate;
per mesi anni o soltanto settimane?
La memoria confonde e da' l'oblio,
chi era Nausicaa e dove le sirene?
Circe e Calipso perse nel brusio
di voci che non so legare assieme.
Mi sfuggono il timone, vela e remo,
la frattura fra inizio ed il finire,
l'urlo dell'accecato Polifemo
ed il mio navigare per fuggire


Sera
Di Federico Garcia Lorca

Sera piovosa in grigio stanco.
Tutto è così.
Gli alberi secchi
la mia stanza solitaria.
E i ritratti vecchi
e il libro intonso...
Trasuda la tristezza dai mobili
e dall'anima.
Forse
la Natura ha per me
il cuore di cristallo.
E mi duole la carne del cuore
e la carne dell'anima.
E parlando
le mie parole restano nell'aria
come sugheri sull'acqua.
Solo per i tuoi occhi
soffro questo male;
tristezze del passato
tristezze che verranno.
Sera piovosa in grigio stanco.
E va la vita.

Federico Garcia Lorca (1898-1936


Notte di Luna

Vladimir Majakovskij

Verrà la luna
è già apparsa
un po'!
Ma eccola sospesa
p iena nell'aria
Deve essere Dio
che con un meraviglioso
cucchiaio d'argento
Rimesta la zuppa di pesce stellare




Non c'è Vascello che eguagli un libro

Emly Dickinson

Non c’è Vascello che eguagli un Libro
Per portarci in Terre lontane
Né Corsieri che eguaglino una Pagina
Di scalpitante Poesia -
E’ un Viaggio che anche il più povero può fare
Senza paura di Pedaggio -
Tanto frugale è il Carro
Che porta l’anima dell’Uomo.

(traduz. Giuseppe Ierolli)

Allegria di naufragi
Giuseppe Ungaretti

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.


Vuoto d'amore
Alda Merini

Spazio spazio io voglio,tanto spazio
Per dolcissima muovermi ferita;
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
Ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.


Smisurata preghiera
(De André/Fossati)

Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie
coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità
per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità
ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere.