Poesie
di Kosta
Racconti di
Kosta
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Kosta
(alias Costantino Simonelli) |
LA
MULTA
La vedo, di
scorcio, rientrando e chiudendo il portone di casa. Sta nella
cassetta delle poste con l’odiosa, inconfondibile posa che
hanno assunto certe cartelle della SRT. Beffardo e tragico messaggio
meccanografico, invito- obbligo ad ottemperare ad un pagamento
in tempi rateizzati ma la cui prima scadenza prossima ti è
quasi già addosso . Se non adempi subito ti è già
diventata "mora" . Sapore d’un frutto selvaggio,
di rovo e dolce, ma che nell’accezione tributologica del
termine, può diventare salata.
La sfogli sfuggentemente Ma ti colpisce una cifra iperbolica da
pagare in unica soluzione. Con una scadenza a ridosso del poco
più di domani. Leggi con rabbia il resto. Fatto di cifre,
che fanno riferimento a numeri, che ti affidano ad una esplicazione
di codici in sequenza numerica tra i quali affiorano finalmente
lettere: CONTRAVV. COD. STRADA. A COSCO LUCIA
Capisco. Anzi, realizzo. E’ una multa non pagata. Di mia
moglie.
Il primo sentimento è di offesa. Il secondo è di
rabbia. Il terzo non è proprio un sentimento, piuttosto
un coacervo di sentimenti liberati tutti insieme in una imprecazione.
Secca., e , a modo suo, inconfondibile. Come è inconfondibile
il grido del contribuente, (adempiente o moroso che sia) quando
si accorge che gli si sta strizzando, con mani anonime ed impietose,
l’ultimo goccio dal portafogli.
Una multa. Del 1996. Non pagata ! Di duecentosedicimilalire! Raddoppiata
nella "zona Cesarini della prescrizione, con gli ammennicoli
amministrativi e burocratici, diventata di quattrocentoenovemilalire!
Cosa avrà fatto mai di tanto grave mia moglie? E perché
non me l’ha detto? Sa allora nascondermi qualcosa?Mia moglie
interrogata, cade dalle nuvole. Con una costernazione sua che
aumenta la voglia miadi sapere il dove e il quando e il perché.
E la cartella è così laconica. Non ti da un posto
di riferimento,neppure una data precisa di come s’è
consumato il fatto. Solo quella data di scadenza assolutamente
prossima, che assomiglia quasi ad un ricatto, ad una minaccia
d’ un "cravattaro" che ti chiede il "pizzo".
Riorganizzi la mente offesa e stravolta. E ti ricordi di un amico
Vigile Urbano a cui affidare lo scarno carteggio perché
possa risalire alla fonte di uno straccio di verbale che ti dica
se e perché e per chi devi pagare. (segue)
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Vita
In
quel nullissimo
farsi ricordo
degli attimi
che mi videro esordire
a questa festa,
io rivedo
ombra e luce,
come potrebbe essere
anche,
uguale scenario,
l'ultima volta.
Io che mi sento vivo
tra parentesi.
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