|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Piccole Note Biografiche |
ANNA MARIA
BONFIGLIO risiede a Palermo dove svolge attività culturale
nell’ambito letterario e giornalistico. Giornalista pubblicista,
ha collaborato ad un settimanale del gruppo Rizzoli , ai mensili
SiciliaTempo e Insicilia, alla rivista Silarus e a molti altri
periodici di carattere letterario. Ha curato un corso di analisi
ed interpretazione del testo poetico presso l ‘ Istituto
Professionale CEP di Palermo ed un laboratorio di scrittura
creativa presso la sede regionale ENDAS Sicilia. |
|
|
|
Le Poesie
di Anna Maria |
I
racconti di Anna Maria |
"Sono
nata in quell'estremo lembo di Sicilia dove la costa si specchia nell'Africa,
molto vicino al luogo dove Pirandello volle fossero deposte le sue ceneri.
Ma la mia formazione si è compiuta a Palermo, dove tutt'ora vivo.
Avverto la mia insularità come un valore e mi "sento"
molto mediterranea; sono appassionata alla storia della mia terra, alla
sua cultura e alla sua lingua alla quale ho dedicato scritti e poesie.
Non saprei dire quando con esattezza mi è nata l'esigenza della
poesia, poiché mi sembra di averla sempre avuta dentro di me. Posso
dire che si è resa manifesta verso i sedici-diciassette anni, quando
sulla vecchia Remington di mio padre cominciai a trascrivere i pensieri
e le sensazioni che avevo affidato a pezzetti di carta volante, altrimenti
detti nella nostra lingua sicula "pizzini".
|
Anna
Maria Bonfiglio |
BREVE VIAGGIO
Il
cartello segnalava traffico intenso e lunghe code, ma per fortuna
tutto era fluito meglio del previsto e l’auto non aveva
perso velocità.
La pineta di Castelfusano le aveva riportato alla mente alcuni
ricordi che credeva sepolti del tutto. Non muore mai niente del
tutto, aveva pensato, non fino a quando la memoria riesce a tramandare
le cose vissute. Fra i pini di Monte Pellegrino aveva fatto un
giorno l’amore con Dino. Era un pomeriggio di marzo, la
luce filtrava attraverso la fitta rete degli alberi e loro si
erano accorti, dopo, di una figura che andava in giro spiando.
Lei aveva provato disagio, si era sentita come frugata, violata,
lui aveva riso: è un povero matto, non ci conosce nemmeno,
cosa vuoi che gli importi. Questo ricordo era stato per lungo
tempo motivo di fastidio, ma dopo le aveva procurato tenerezza
e rimpianto. Ora, solo indifferenza. Era soltanto un episodio
fra altri. Il tempo aveva prosciugato tante emozioni. Si erano
susseguite tante stagioni, nella sua stanza si erano regolarmente
alternati stufa e climatizzatore, innumerevoli volte sulla sua
terrazza i cuscini colorati avevano ceduto il posto ai teli cerati.
Aveva preso dei biscotti dalla sacca posata ai suoi piedi e li
aveva mangiati con avidità, poi aveva versato in un bicchiere
di carta un’abbondante dose di succo di frutta. Ingurgitandolo
aveva pensato che la sua dieta era andata a farsi benedire. Troppe
trasgressioni, che però le davano una specie di eccitazione,
mentre si diceva che, appena fosse stata a casa ,avrebbe ripreso
le sue regole alimentari. Era come ritornare bambina, quando la
sera ripassava i buoni propositi per il giorno dopo: niente bugie,
studiare di più, andare più spesso in chiesa.
Il tempo dell’infanzia era talmente remoto che le pareva
appartenesse ad un’altra persona, pure le piaceva indugiare
in qualche piccolo particolare insignificante e costruirvi sopra
fino al punto di non capire più dove finiva il ricordo
e dove incominciava la fantasia. Erano dell’infanzia anche
la paura e l’insicurezza che non l’avevano mai abbandonata
del tutto, e il bisogno di una presenza fisica che colmasse la
distanza fra sé e il mondo che la circondava. Questo l’aveva
spesso condotta a scelte sbagliate, a volte soltanto subite: incontri,
relazioni, amicizie, amanti, tutto pur di vincere la paura dell’isolamento,
pur di non perdere il legame, seppure effimero, con i suoi simili.
Ed era un bisogno incontenibile riempire ogni ora di ogni giorno,
sfuggire al silenzio anche di un solo momento, disertare la casa,
accumulare indumenti su sedie e poltrone rinviando all’infinito
la decisione di mettere ordine. Anche questo breve viaggio era
il risultato della sua paura, una decisione presa per non patire
la lontananza da Vanni e per cercare di rinsaldare quello che
sperava si potesse trasformare in un vincolo duraturo.
Era ancora tutto in gioco. Ancora due giorni, un tempo abbastanza
lungo per recuperare il periodo della permanenza di Vanni a Milano.
Erano stati quattro giorni insensati, lui dai suoi figli, lei
dalla cugina Liliana. Quattro giorni di noia e di pensieri tristi.
Il cielo sempre grigio, oscurato da intense nuvole che, di tanto
in tanto, riversavano pioggia; i bambini di Liliana che litigavano
urlando, le telefonate di Vanni che tardavano ad arrivare.
(Segue)
|
|
LUGLIO
A luglio
nastri di mare
e sangue di papaveri
e una tunica che lasci
trasparire le nudità
Sulle palpebre s' apre
un'oscurità d' assenza
quando il mattino pretende
nel mio letto un po' di posto
Dove
vuoi andare oggi?
Posso
comprarmi un abito
o un monile
una felice escursione
sulla riviera est
se voglio anche un amante
-amara libertà del desiderio
5
luglio 1996
Links
Poesie
Racconti
Siti
http://crea.html.it/sito/an42/
web.tiscali.it/annamariabonfiglio
www.niente.splider.it
melusina.blog.tiscali.it
Pubblicazioni
Ha
pubblicato:
LE PAROLE NON DETTE (poesie, 1978)
LE VOCI DEL SILENZIO (poesie,1979)
UGUALI DIMENSIONI (poesie, 1981)
L'INSANA VOGLIA D'ARDERE (poesie, 1982)
NELL'UNIVERSO APOCRIFO DEL SOGNO (poesie, 1985)
LA MARNA E L'ARENARIA (poesie inserite nell'antologia del Novecento
Gli eredi del sole, 1987)
LA DONNA DI PICCHE (poesie, 1989)
IL MITO NELLA POETICA DI CESARE PAVESE (saggio, 1990)
ALBUM - Sedici dediche (poesie, 1991)
L'ULTIMA DONNA (racconti, 1994)
D'OMBRA E D'ASSENZA (poesie, 1999)
LE VOCI E LA MEMORIA (poesie, 2000)
Ha inoltre pubblicato saggi e recensioni su riviste e periodici
del settore.
|
|