I
Calai la visiera dell'elmo
sugli occhi, carezzai la gola del mio cavallo con la mano guantata
di ferro e gli sussurrai dentro l'orecchio di destra, quello moscio:
- Forza figlio del vento del sud, non farmi fare brutta figura.
- Tu' sorella - mi rispose lui.
- Sei tale e quale quel brocco di tuo padre....'ffanculo.
L'arena era ormai del tutto sgombra. I paggi riparati dietro gli
steccati, le carcasse degli animali e i pezzi di armatura dei
cavalieri che mi avevano preceduto rimossi dai servi, i signorotti
ben sistemati in alto, sul palco ... e lei, lady Par Esh, il fazzoletto
profumato nella mano a dare il segnale d'inizio.
Almeno supponevo fosse profumato, perché là sotto
io sentivo solo l'odore della cacca di cavallo, del ferro dell'armatura
e quello del mio sudore che scivolava copioso dentro la cotta.
Si diceva che lady Par Esh facesse venire i suoi fazzoletti da
una città chiamata Parigi, più precisamente da un
negozietto in un vicolo chiamato Champs Elysées; ma Champs
o non Champs più dei fazzoletti a me piacevano le sue gambe.
Ma quali occhi e quali fiamme d'amore?? Io facevo quel torneo
solo per le sue gambe...e anche per altro, in verità. Immaginate
cosa.
Quel rimbambito provenzale che mi stava di fronte le aveva dedicato
pure una specie di poesia prima di accingersi alla tenzone. Aveva
farfugliato di pene di cuore, due termini conciliabili solo fino
a un certo punto.
- Vedi di darti una mossa, avanzo di stalla.
- T'ho mai detto che tu' sorella me tocca?
Appena lady Par Esh lasciò mollemente il fazzoletto, affondai
con gioia selvaggia ( alla faccia degli animalisti della foresta
di Sherwood) gli speroni acuminati nella pancia del mio cavallo
e partii lancia in resta, deciso a conquistarmi la mia parte di
Gloria ( Gloria era il nome di lady Par Esh).
Sarebbe meglio dire che provai a partire, ma quel figlio di un
quadrupede glorificato in mortadella, si rifiutò decisamente
di fare un solo passo.
- Ti do mille lire.
- Nghiù!
- Ti porto una cavalla araba.
- Nghiù!
- Ti presento l'albina del Pino Silvestre.
- Nghiù!
- Ti faccio strigliare da Silviiiaaaaaaaaaaaaaaaaa..... Ehi, stai
bono. Frena... FRENA!
Il provenzale fu atterrito dalla foga del mio cavallo, trasformatosi
chissà perché in Cavapokemon: un turbine rossastro
che sfrecciava nell'arena come Flash Gordon.
Feci un solo boccone del mio avversario, aprendogli un condotto
di aerazione nella capoccia.
- Ora la gamba promessa - dissi a lady Par Esh, sfiorandole la
mano con le labbra ( o le labbra con la mano? Non ricordo... vabbe').
- No, le gambe no!
- Perché?
- Non ho messo la minigonna.
- Perché?
- Non ho fatto la ceretta.
- Non avevi candele?
- Scemo, a Parigi la ceretta la facciamo con la colla di ostriche.
- Ah , sì? Molto strano. In ogni caso la mia spada taglia
come un rasoio.
- Errrkkkkkkk!
- E poi che mi frega dei peli, io non mi tolgo il guanto di ferro.
- Errrkkkkk!
- Ok , me lo tolgo.
- Ecco, così va meglio - disse lei. - E togliti la cotta.
- La cotta 'gnorsì 'gnorsì.
- E levati i pantaloni di ferro.
- I pantaloni 'gnorsì 'gnorsì.
- E levati i mutandoni ferrosi.
- I mutandoni 'gnorsì 'gnorsì. Non mi dire sia benedetta
mammata perchè già lo so, me lo dicono tutte. Uh,
si sta levando il vestito... uh milady si toglie la sottoveste
( piano, ehm, piano)... UHHHHHHHH milady si toglie le mutande!!!!
- Cos'è quella cosa lì?
- Perizoma di ferro inglese, il migliore, che manco la fiamma
ossidrica...
- Chiave?
- No, combinazione. 200.000.000 milioni di combinazioni possibili...
Ferro, sempre ferro, materiale ferroso... Chi è quel tizio
che ha scritto che Il ferro è una cosa viva? Io odio il
ferro.
II
Siamo finalmente di fronte io le Jamessita Globe
Trottrers, che ha legato il suo trotters baio alla staccionata
del saloon, che ha legato Julian Wayne a un albero di fico per
fargli fare il fico secco ( quale appunto è), che ha legato
il suo davanzale con una stretta fascia di cuoio altrimenti non
riusciva a vedere nemmeno le pistole. Poveraccia, come se un vero
pistolero avesse bisogno di vederle, le pistole. Le pistole si
amano, si coccolano e si sentono attraverso la fondina legata
alla coscia.... Ah, già, dimenticavo, per lei è
molto difficile avvertire un contatto attraverso il balenifero
strato di grasso quadricipitale. Giammai scriverò La coscia
di Globina... ma questo è un altro discorso.
Ora veniamo al piombo.
Finalmente la vedo di fronte a me e mi dico : - Ma che Viganò
e Viganò ( chi sarà poi costui non lo so proprio),
ma che gigolò e gigolò, ma ambarabacicicocò,
Jamessita è un cosetto di sesso indefinibile, alta sì
e no una spanna e mezzo, con un bischero cappelluccio da caw boy
di carta stile carnevale anni settanta.
Jamessita è più larga di circonferenza pettorale
che alta, ha una vocina da Pippi Calzelunghe, una camminata da
Pippo Baudo e un naso come Pippo il compagno di Topolino. E che,
mi metto a fare duelli con una così?
E se poi le faccio la bua?
- Preparati a sorbirti le mie pillole calibro 45, Mar Ciello e
Terra - gracchia con una vocina chioccia. O chioccia con una vocina
gracchia ? Non so, devo chiedere a Julian quando finalmente riuscirà
a sfigarsi ( ossia a liberarsi dall'albero di fico).
- E non mi offri prima un digestivo, un antiacido? - Rispondo,
con un ghigno satanico, di quelli con i quali di solito stendo
le squaw. Quel poveretto di Julian pagherebbe milioni per imitarlo,
ma il suo ghigno ha solo un effetto lassativo sulle suorine che
si ostina inutilmente a insidiare. Però, in fondo , io
sono un buono e mi posso anche sacrificare a fare il ruffiano
per lui e parlare con la superiora dell'asilo dei miei cuccioli.
Settant'anni,due denti, baffo tirabaci, puzza di pecorino... proprio
quello che fa per lui.
Torniamo a bomba, anzi a sputafuoco.
Jamessita Globe Trotters batte il piedone per terra e storce il
naso alla Pippo, imbronciata perché ormai non le do più
retta e invece me ne parto per la tangente e faccio una curva
su me stesso.
- Non sta bene sparare sulle pianiste - dico. - E tu come strumenti
puoi usare solo quelli a corda perché quelli a tamburo,
dove si mettono le cartucce, sono per gli adulti. Va là,
mocciosa, vai a giocare a suorine di clausura con le tue amichette
romane. Eh eh eh.
Mar Ciello e Terra
III
- Patty! Patty! Ma non c'era una volta una persona che diceva
a Julio
Andreotti che doveva venire a Patti?
Adalberto Sigismondo Teobaldo Brunini, mite frate benedettino
del monastero
"Il Grappino", incrociò le mani sul ventre e
gli occhi al cielo e cinquettò
:- Sì eccellenza , eminenza, vostra bontà , abate
santissimo Vicchioli.
C'era davvero, si chiamava Sindone, come la sacra reliquia.
- Sindone? Padre Adalberto Sigismondo Teobaldo, tu hai le traveggole,
come
al solito. Quanti infusi di uva hai dedicato a questo miserabile
ammasso di
carne fetulenta che porti in giro per i sacri chioschi di madre
romana
Chiesa? Fai ancora gli esperimenti per sostituire il vino della
comunione
con uno di quei micidiali infusi a base di pepe di caienna, sidro,
vinavil e
acqua ragia che tracanni da compieta alla mezza? Finora hai fatto
venire la
cirrosi a fratello José Granieroli, a fratello Fargulescu,
che si è
rifugiato nei Carpazi preferendo cadere nelle mani del conte Dracula
invece
che nelle tue, a fratello Maimonide che, emulo del suo famoso
avo fondatore
della setta omonima, ora percorre le strade della Cilicia facendo
lo
strillone di giornali, e adesso vuoi far venire l'ulcera a me??
Quello era
Sindona, un esperto di caffè. Ma allora chi è questa
Patty che è stata vista
aggirarsi nelle cucine del convento?
- Oh, aggirarsi.... Non direi aggirarsi... Una si aggira quando
è dotata di
petto e cu...
- Fratello Brunini!
- ... glutei ben formati, corposi, abbondanti; ma siccome alla
pulzella in
questione Nostro Signore non ha attribuito i giusti attributi....
- Dunque tu guardi, fratello Brunini!
- Io? No!
- Allora come fai a sapere che non ha attributi ben attribuiti?
- Lo suppongo.
- Tu guardi e ti tocchi.
- No!
- Sì!
-No!
- Sì.
-No!
-No!
-Sì!
- Ahhhh, lo vedi che ho ragione. Lo hai ammesso, hai confessato.
Accertata la verità, l'abate Vicchioli ordinò all'incauto
frate ( oddio...
incauto... non arrivava più di tanto, poveretto) di recitare
2347 Ave Maria
e 1276 Atto di Dolore ( ossia tutte le poesie che avevano scritto
due
autrici di nazionalità sconosciuta ma che andavano per
la maggiore nella
biblioteca del convento: lady Dubaiana e Madame De La Paresciere).
Ma la sera era ormai scesa nell'augusto ricovero di timorati di
Dio e
fratello Adalberto Sigismondo Teobaldo Brunini si aggirava come
un ratto
nei meandri della cucina del convento...
Vikkius
IV
Pattyta Piperita, suppongo tu sia quella sotto i caschi de bananas.
Ah, no?
Ho sbagliato? Sangre de coccos...
Adunque, Piperita del my corazon, el mio vicchio scarpon tra non
molto
affonderà nelle terga di quell'otricolo de aceto delle
Langhe che tiene
pure el ciuffo alla Little Tony e che respuende al nome de Julian
Verde de
rabbia porché la mia foto ha svelato todos la mia satanica
bellezza. El
Julian est poco più de un carciofo sfuggito alla spremitura
por el Cynar.
Nemmeno una enfusione de menta piperita potrebbe ridare un pochito
de
vitalità a quel povero rametto emputridito.
Poveretto, lasciamolo bollire nel suo brodo.
El cocorito che puzza de pecorigno delle Asturias si è
messo ad ablar pure
espagnolo per paura che io lo possa capire e responder per le
rimas,
endecasillabos o quartini ( in senso vinocolos) sciolti, ma io
sono troppo
superior e troppo buono per infierire su un miseros tortellos
de asparagos
ammuffitos.
Pattyta, el Julian è un losco figuros approdado en hesta
lista dopo una
lunga fuga attraverso los Estatos Unidos, la Russia, la Persia
per fifa nera
che io riesca ad appioppargli el mitico calcion con el mio stivale
chiodato
modello Armada Rossa.
Ciao Pattyta, fatte un tropical con la piperita e il leche.
Mar Ciello e Terra ( altrimenti detto Vikkius Maleficus)
V
Mi sento montare su un frullio di saliva....
E che avea messer Wayne? E' stato forse preso dalle doglie italiofone?
Dopo
aver disonorato uno squadrone di cosacchi travestiti da suorine
russo-ucraine, si dicea che lei fosse stato internato in un lebbrosario
di
Calcutta a contare cimici e cacche di scimmia. Chi è colui
( o colei) che
ha favorito la fuga da quella rispettabilissima dimora di un 'sì
pestilento
sottoprodotto di un'aberrazione evolutiva?
E' stata forse la desaparecida Penninies con il suo mitico reggicalze
a
compiere il fattaccio? Oppure il suo degno compare Fargulescu?
Le faria fare io Dos Passos a Perdas de Fogu a piedos nudos, giusto
per
attivare la circolaziones alle gambas, facendole cantare in un
orejos la
marcia de los alpinos dalla Jamessita Globe Trotters ( che pare
sia tornata
dal Barein vestita all'afghana... la sua V misura pare si sia
ristretta a
causa del caldo e le coscette sono diventate come quelle di un
pollos).
Io avea terminato messere, anche perché mi casca la capoccia
dal sonnos.
Cerea
Mar Ciello e Terra